
Filippo Maria Battaglia
Matita o post-it?
Ho sempre diffidato dalla retorica della sacralità del libro e della necessità della sua incondizionata conservazione. Non solo perché il libro intonso è quasi sempre un libro non letto. Ma anche perché, come ha scritto Roberto Calasso in questo libro, ogni lettura lascia tracce, anche se nessun segno rimane sulla carta.
Eppure, fino a poco tempo fa, evitavo di scrivere o di segnare il margine dei libri, preferendo il post-it o la pieghetta.
Da qualche tempo, ho capitolato: segno, annoto, sottolineo, ma non mi abbandona un certo imbarazzo.
E voi? Cosa fate?
